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Prince Of Persia: The Sands of Time |
scritto da pinko il lun, 26 mag 2003 @ 17:48 |
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Tra i grandi attesi dell'E3, nomi tutt'altro che sorprendenti e patroni di capolavori annunciati già da prima nella nascita, compare un nome assente da tempo: Jordan Mechner.
Chi è costui? Molti sicuramente lo sapranno e chi non lo sa dovrebbe informarsi senza accampare scuse sull'inutilità dei titoli del passato. Parliamo infatti di uno dei nomi che hanno contribuito all'espansione degli orizzonti videoludici, parliamo di un nome che ha contribuito a creare un genere, il platform adventure, che trasportato nelle tre dimensioni ha dato vita a cult come Tomb Raider, parliamo del padre di Prince Of Persia; titolo ormai mitologico diffuso quanto Tetris, Lemmings e Doom dimenticato addirittura nella top 100 di IGN, ma fermo nel cuore dei videogiocatori di lungo corso. Prince of Persia: The Sands of Time è stato affiancato alle devastanti performance di Halo 2, Gran Turismo 4 ed altri da quasi tutti i giornalisti presenti alla manifestazione di Los Angeles grazie ad un pregio tra i pregi, la capacità trasportare quella semplicità ed evocatività d'altri tempi nel videogioco moderno. Prince of Persia: The Sands of Time mi ha lasciato con la speranza di assistere a questo miracolo all'uscita della versione definitiva. Si lo ammetto, tra la ricerca di una grafica abbacinante e di atmosfere sempre più cinematografiche emerge il mio romanticismo videoludico che non riesco a colmare con il retrogaming.
P.S.: ed è multipiattaforma!
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