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Pool of Radiance: Ruins of Myth Drannor






Genere: Gioco di Ruolo
Sviluppatore: Stormfront Studios
Distributore: Ssg
Numero di giocatori: da 1 a 6


Probabilmente i meno giovani tra voi si ricordano del primo Pool of Radiance , debuttante su PC nel lontano 1988, ma gli altri non devono temere nulla, dal momento che la storia ricomincia da capo dato che il male si è risvegliato dal suo lungo (mai troppo lungo) oblio. Il male non muore mai, ed ecco Pool of Radiance: Ruins of Myth Drannor, un gioco di ruolo basato sulle regole di Dungeons & Dragon e ispirato alla famosa serie di Baldur's Gate.

LA STORIA
L’avventura comincia quando una nuova fonte di luce (pool of radiance, appunto) si risveglia a Myth Drannor, e sveglia con sé le forze del male. Elminster, mago supremo, riunisce il consiglio per avvertire e incoraggiare tutto il mondo a difendere ogni pezzetto di terra che potrà essere strappata alle grinfie delle forze demoniache.
Non vi resta che formare il vostro gruppo per prepararvi ad affrontare il Male; partirete con quattro compagni che vi seguiranno e vi aiuteranno nell’impresa; li potrete scegliere tra i personaggi già esistenti oppure potrete crearveli da zero.
A un certo punto, si aprirà un portale, attraverso cui vi perverranno delle grida disperate dell’avventuriero Athan, mandato a Mith Drannor per distruggere la fonte. Voi accorrete in suo soccorso come ogni avventuriero che si rispetti, ma il portale è instabile e atterrate tra le rovine di Myth Drannor.


IL SISTEMA DI COMBATTIMENTO
Vi troverete subito ad affrontare degli orchi. Allora il gioco passa nella modalità da combattimento e diventa a turni. Ogni personaggio dispone, in un lasso di tempo definito, di una possibilità di spostamento e di azione. Passati i primi momenti di sorpresa, bisogna constatare che, nonostante il fatto che la modalità a turni sia interessante dal punto di vista strategico, rende la partita parecchio più lenta e laboriosa.
Scoprirete l’interfaccia quando vi appresterete a compiere la vostra prima azione. I menù scorrevoli probabilmente non sono la migliore idea che hanno avuto gli sviluppatori, in quanto non si dimostrano né molto pratici, né molto comodi all’uso; tuttavia sono un passaggio obbligato che vi permetterà di gestire il vostro inventario e di lanciare i sortilegi. Per accorciare i tempi, il modo migliore è imparare presto a usare i comandi tramite la tastiera.
Una volta liberata la zona e dopo aver recuperato gli oggetti, vi dovrete apprestare ad esaminare la mappa della regione. Purtroppo però l’assenza della funzione di scrolling rallenta lo svolgimento del gioco: infatti, nel caso voleste andare dall’altra parte del mondo, non potrete far scorrere la carta, cliccare il luogo in cui volete mandare il vostro personaggio e attendere che ci arrivi; al contrario, dovrete cliccare cliccare e ancora cliccare sui vari punti della mappa. Non sembra un grande sforzo, ma a lungo andare tende ad innervosire.


IL GIOCO
Ma ora riprendiamo con la nostra partita: guardandoci intorno possiamo notare che l’ambiente denota una certa sobrietà grafica, ma ciò non toglie nulla alla sua bellezza; aguzzando gli occhi riuscirete a scorgere un oggetto nell’ombra; si tratta di un forziere! Naturalmente il ladro che avrete incluso nel vostro gruppo si sentirà a casa suadavanti a quel bel forziere, tuttavia la sua gioia durerà poco, perché nel frattempo il gruppo lo avrà lasciato indietro, e allora deciderà, un po’ arrabbiato, di raggiungere rapidamente gli altri.
Dopo una piccola passeggiata all’aria aperta entrerete nel primo dungeon: dedali, passaggi segreti, oscurità, musiche angoscianti (anche se stancanti, a lungo andare), insomma troverete tutti gli ingredienti che vi permetteranno di dilettarvi durante il vostro percorso disseminato di mostri e tesori, e apprezzerete sicuramente l’ambientazione e gli effetti grafici dei diversi sortilegi (molto ben riusciti), che con scoppi di colore rischiareranno un po’ gli antri bui.


I combattimenti non saranno sempre facili, anzi, a volte riportare una vittoria sarà davvero arduo. A maggior ragione apprezzerete le numerose fonti disseminate nei dungeons che vi permetteranno di curarvi; in effetti è molto pratico non dover sempre dar la caccia alle pozioni curative, ci si può lanciare nell’avventura senza farsi troppi problemi.
Una volta ripuliti i primi antri, avrete acquisito sufficiente esperienza per passare al livello superiore; ed ecco arrivare la sorpresa! Se pensavate di poter affinare le competenze dei vostri personaggi (come avviene in Diablo e BG), avrete una delusione, perché vi ritroverete davanti un misero menù che vi offrirà soltanto la scelta della classe in cui volete far evolvere i vostri eroi. Tuttavia la scelta che farete influenzerà sensibilmente le capacità del vostro personaggio, e sarà necessario ponderare bene ogni decisione. Comunque nel manuale del gioco (molto completo) troverete tutte le informazioni necessarie per guidarvi.


I BACHI
In Pool of Radiance: Ruins of Myth Drannor la vera vittoria è arrivare fino a questo punto senza aver riscontrato problemi tecnici, allora sì che potrete dirvi fortunati! E' infatti noto quanto questo titolo sia costellato da una serie di bug di tutti i generi. Il mio consiglio è di munirvi dell’ultima patch scaricabile qui, prima di lanciarvi in quest’avventura.
Giocando sulla versione patchata, non avrete di che lamentarvi e nessun problema tecnico vi distoglierà dalla vostra avventura.


LE PAGELLE

Grafica: la risoluzione è piuttosto elevata e gli effetti dei sortilegi sono particolarmente riusciti. Unico appunto: è l’eccessiva oscurità dei dungeons.
Voto: 75%

Sonoro: la musica è adatta all’ambientazione, solo che ad un certo punto si ha l’impressione di aver a che fare con un disco rotto. Si denota una certa mancanza di varietà che vale anche per i dialoghi; i rumori di fondo, invece, sono realizzati ad hoc.
Voto: 65%

Giocabilità: l’interfaccia fa un po’ soffrire; comunque ci si abitua con la pratica. Alcune azioni, come un semplice spostamento, possono divenire un vero rompicapo nella fase del combattimento. Questo è sicuramente il principale difetto del gioco. Voto: 55%

Longevità: anche se la storia di base si limita a richiedere la distruzione della fonte, durante l’avventura ci si troverà davanti a diverse quest, dungeons immensi, tesori e oggetti magici.
Voto: 80%

TOTALE: 68%


CONCLUSIONE
Eccetto per qualche pesantezza del gameplay, che penalizza pesantemente il titolo (soprattutto se lo si paragona a Baldur’s Gate), gli appassionati del genere si troveranno a loro agio esplorando i grandi dungeons ed eliminando i mostri. La gioia di trovare un oggetto raro e di portare a termine le numerose quest che vi saranno proposte renderà senza dubbio gradevole il gioco.

Punti forti:
- Grandezza dei dungeons
- Bella grafica
- Durata del gioco

Punti deboli:
- L’interfaccia
- Combattimenti lunghi e ripetitivi



Recensito da Deirdre